Descrizione
Il lavoro di pubblica utilità (LPU) è ritenuto una sanzione penale sostitutiva ed è disciplinato dal D.M. 26 marzo 2001.
La Messa alla Prova consiste nella sospensione del procedimento penale prima del giudizio e nella predisposizione da parte dell’Ufficio Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di un programma di trattamento, finalizzato a riparare le conseguenze dannose o pericolose del reato, prevedendo come condizione necessaria lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.
Il Comune di Ravenna e il Tribunale di Ravenna hanno stipulato una Convenzione in data 21 febbraio 2012. In base a quanto previsto dalla Convenzione, l’ente locale può ospitare al massimo 3 condannati, i quali vengono assicurati contro gli infortuni e la responsabilità civile.
Il Comune di Ravenna dà la propria disponibilità esclusivamente per i seguenti soggetti:
- coloro che siano residenti all’interno del territorio comunale;
- coloro che siano legati/domiciliati al territorio per motivi di studio, lavoro e/o assistenza.
L’ufficio preposto è l’U.O. Partecipazione, Volontariato e Politiche di genere.
Svolgimento del LPU/Messa alla Prova
Quando il difensore sarà in possesso della sentenza, anche senza attenderne il passaggio in giudicato, la trasmetterà in formato elettronico ai referenti del Comune:
Responsabile Dott.ssa Maria Cristina Cellini (tel. 0544-482348, mail ccellini@comune.ra.it);
Istruttore Dott.ssa Cinzia Scardoni (e-mail cinziascardoni@comune.ravenna.it – tel. 0544-482194).
La persona sottoposta a LPU/Messa alla Prova sarà convocata per un colloquio nel corso del quale si stabilirà il calendario dei lavori da trasmettere agli organi deputati al controllo e il termine massimo entro il quale il LPU/Messa alla Prova dovrà essere concluso dal condannato, nel rispetto dei suoi impegni lavorativi, di studio e familiari. Si fa presente che verranno concordate le attività da svolgere in base alle esigenze del Comune e alle disponibilità del condannato.
Al termine dello svolgimento del LPU/Messa alla Prova, l’U.O. Partecipazione, Volontariato e Politiche di genere provvederà a fornire al difensore, all’interessato e agli organi addetti al controllo una relazione che documenti l’assolvimento degli obblighi indicati in sentenza.
Informazioni pratiche per richiedere lo svolgimento del LPU/Messa alla Prova presso il Comune di Ravenna
Il difensore deve inviare al Comune di Ravenna la richiesta di disponibilità allo svolgimento del Lavoro di Pubblica Utilità o Messa alla Prova per il proprio assistito via mail all’indirizzo mail ccellini@comune.ravenna.it o Pec comune.ravenna@legalmail.it, specificando i dati dell’assistito (nome e cognome, data di nascita, residenza e/o domicilio, recapito telefonico e/o mail), il reato di riferimento e gli estremi del procedimento, RGNR, ecc.
Il Comune limita l’accoglimento ai condannati per i quali sia stata preventivamente rilasciata, su richiesta dell’imputato o del suo legale difensore, una dichiarazione di
disponibilità scritta del Comune stesso.
Il Comune di Ravenna accoglierà i condannati allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità limitatamente ai reati ex artt. 186, comma 9 bis e 187, comma 8 bis del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, aggiornato con la legge 29 luglio 2010, n. 120, “Disposizioni in materia di sicurezza stradale” (Codice della Strada) nonché i soggetti sottoposti al regime di messa alla prova.
Cos’è il procedimento con Messa alla prova
Progetti di messa alla prova disposti dall’autorità giudiziaria
L’istituto della messa alla prova è stato introdotto con la legge 28 aprile 2014 n. 67 per i reati puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena detentiva non superiore nel massimo a quattro anni.
Essa consiste nella sospensione del procedimento penale prima del giudizio e nella predisposizione da parte dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna (UEPE) di un
programma di trattamento, finalizzato a riparare le conseguenze dannose o pericolose del reato, prevedendo come condizione necessaria lo svolgimento di lavori di pubblica utilità.
L’attività di lavoro volontario e gratuito viene resa all’interno di enti pubblici territoriali o organizzazioni di assistenza sociale e di volontariato.
Il lavoro di pubblica utilità, nell’ambito della messa alla prova, è un’attività non retribuita, materiale o intellettuale, a favore della collettività che può essere svolta presso lo Stato, le Regioni, le Province, i Comuni, le Aziende Sanitarie o presso enti o organizzazioni, anche internazionali, che operano in Italia, di assistenza sociale, sanitaria e di volontariato che abbiano sottoscritto una convenzione con il Tribunale (es. servizi di manutenzione del verde, servizi di assistenza alla persona, servizi bibliotecari, etc.). L’esito positivo della messa alla prova comporta l’estinzione del reato.
Gli ammessi alla procedura ex artt. 168 bis c.p., 464 bis c.p.p., 550 c.p.p. sono le persone imputate per i reati puniti con la sola pena pecuniaria o con la pena detentiva fino a quattro anni sola, congiunta o alternativa alla pena pecuniaria.
Non può accedere alla messa alla prova:
– chi ne abbia già beneficiato;
– chi sia stato dichiarato delinquente abituale, professionale o per tendenza;
-chi abbia fallito la prova o abbia subito la revoca dell’ordinanza di ammissione.
Pagina aggiornata il 28/07/2025
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