Coordinamento Pedagogico Comunale

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Descrizione

I nidi e le scuole dell’infanzia a gestione diretta del Comune di Ravenna, si avvalgono del Coordinamento pedagogico; un gruppo di sei pedagogiste che si prendono cura della qualità dei servizi, attraverso alcune funzioni fondamentali: la cura della professionalità insegnante a favore del benessere dei bambini e delle bambine e della loro crescita globale, la cura dell’alleanza con le famiglie, della formazione dei gruppi di lavoro educativi e la messa in pratica di una funzione di “cerniera” della trama istituzionale e territoriale con cui i servizi, per essere aperti, accoglienti e benevoli, devono dialogare continuamente.

Quindi, conoscere e stare dentro i servizi, conoscere il territorio per leggerne i bisogni attraverso l’interfaccia dei servizi e delle famiglie, promuovere la progettualità educativa e didattica in chiave 0-6 anni e la formazione permanente della professionalità docente, favorire la qualità diffusa e la continuità all’interno di un sistema educativo integrato, sono alcune delle sfide importanti che il coordinatore deve affrontare.

Una funzione particolarmente delicata riguarda il sostegno all’azione educativa degli insegnanti, con un’azione di accompagnamento, che può avvenire dentro i servizi educativi, ma soprattutto si esprime mediante la formazione continua in chiave socio-costruttiva, per una professionalità docente aperta, flessibile, accogliente ed attenta al benessere dei bambini ed alla fiducia delle famiglie.

Il coordinatore e la coordinatrice pedagogico/a è anche un interlocutore importante per i genitori, rappresentando per essi una opportunità di ascolto e confronto, attraverso lo sportello pedagogico: ogni pedagogista è referente per un gruppo di nidi e scuole e per un genitore è possibile fissare un appuntamento per una consulenza pedagogica, come spazio dedicato ad eventuali dubbi nella pratica complessa della genitorialità o per richieste di chiarimento, rispetto ai contenuti educativi ed alle metodologie di lavoro, in essere nei nidi/scuole dell’infanzia, improntati ai valori ed ai criteri metodologici del Progetto Pedagogico, per la qualità dei servizi comunali.

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Il Progetto pedagogico dei servizi per l’infanzia 0-6 anni (in allegato) riassume le linee pedagogiche che guidano l’attività educativa dei servizi per l’infanzia del Comune di Ravenna; si tratta di una riflessione sull’educare, dove “cura” è la parola chiave che lega gli aspetti istituzionali, organizzativi e pedagogici.
Accoglienza, attenzione, ascolto, impegno e cambiamento sono parole di “cura” che accompagnano la crescita dei bambini e delle bambine e rimandano a una dimensione “bambina” che può trovare posto significativo nei pensieri e nelle azioni di chi esplora e agisce in quella “…sterminata geografia che è l’infanzia”.

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Outdoor Education

Nei nidi e nelle scuole dell’infanzia comunali, si è progressivamente diffuso un approccio educativo, innovativo: l’outdoor education (educazione all’aria aperta), che è diventato un tratto distintivo della progettualità educativa dei servizi per l’infanzia e che trova fondamento nel Progetto pedagogico del Comune di Ravenna.

I principali vantaggi educativi dell’outdoor education, oltre ad un benessere generale del bambino/a nel vivere e giocare all’aria aperta:

  • educare nell’ambiente, sull’ambiente e per l’ambiente: dando la possibilità ai bambini e alle bambine di osservare, sperimentare nell’ambiente naturale che li circonda e attribuirvi un senso, attraverso intensi vissuti emotivi, sociali e fisici, permetterà di costruire progressivamente un atteggiamento di rispetto e di cura dell’ambiente circostante, che confluisce in un’idea globale di cura del mondo e nell’elaborazione di pensieri indelebili, a favore della natura;
  • imparare dall’esperienza, insieme agli altri: l’educazione all’aria aperta riconosce l’ambiente naturale come luogo privilegiato per lo sviluppo infantile, in quanto fonte inesauribile e molto potente di esperienze, basate sulla creatività, la multisensorialità, il gioco, la socialità e “giuste dosi di novità”, che integrano ed arricchiscono, in senso evolutivo, il mondo conosciuto dal bambino/a. La “consistenza fisica” dell’ambiente esterno, gli “arredi naturali”, la sua geografia, suggeriscono una vastissima gamma di possibilità ludiche, sociali, motorie, sensoriali, estetiche ed esplorative;
  • educare all’avventura: l’educazione non ha il compito di sottrarre esperienze ai bambini e alle bambine, ma di proporne sulla base di gradualità e significatività, rispetto ai bisogni di crescita a cui appartengono, anche le dimensioni del rischio (un rischio calcolato e controllato) e dell’avventura, che concorrono ad educare al senso di realtà, quella vera, concreta, non virtuale! Anche a costo di qualche ginocchio sbucciato o di un po’ di fatica o freddo sulla pelle. Non a caso il maestro Alberto Manzi affermava che i bambini e le bambine potevano capire meglio il ciclo dell’acqua se avevano provato, qualche volta, la sensazione della pioggia sul viso.

Allegati

Pagina aggiornata il 24/09/2025

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