Il momento commemorativo con la deposizione delle corone d’alloro ai cippi e al monumento ai caduti è stato organizzato dalla sezione Anpi della provincia di Ravenna e dalle sezioni di Bagnacavallo, Voltana, Lugo, Alfonsine, Cotignola, Sant’Alberto, Lavezzola, Conselice, Massa Lombarda, Mezzano, Porto Corsini, Marina di Ravenna.
È stata l’occasione per ricordare che questa zona fu coinvolta nella cosiddetta “Battaglia delle Valli”, avviata con la liberazione di Ravenna il 4 dicembre 1944, che vide combattere fianco a fianco gli alleati e i partigiani della 28a brigata Garibaldi Gordini di Bulow (Arrigo Boldrini).
Gli alleati, una volta presa Ravenna, furono costretti a fermare la loro avanzata sui canali poco sopra la città, lasciando soli i partigiani a combattere il nemico in campo aperto solo con armi leggere. Sant’Alberto fu raggiunta la mattina del 6 dicembre, ma dopo poche ore un forte contrattacco tedesco rioccupò il paese. Solo il 5 gennaio 1945 reparti della 1a divisione canadese, dopo lunghi e sanguinosi scontri, liberarono definitivamente la località, preziosa testa di ponte per l’avanzata primaverile, alla quale avrebbero partecipato i partigiani della 28a brigata Gordini, inviati in prima linea insieme ai fanti italiani del Gruppo di combattimento Cremona.
“La nostra presenza qui a Mandriole – ha detto l’assessore – è un atto di fedeltà alla nostra storia e un ringraziamento dovuto. La Battaglia delle Valli, spesso sottovalutata, è la radice profonda della nostra identità e della nostra libertà. Ricordare i sacrifici compiuti tra Sant’Alberto, Porto Corsini e Mandriole è fondamentale, perché furono i partigiani, in collaborazione con gli Alleati, a contribuire in modo determinante a liberare la nostra terra dal nazifascismo. Il nostro impegno è solenne: custodire la memoria perché la nostra libertà non sia mai data per scontata”.