Nella seduta di ieri martedì 21 ottobre (per chi volesse vederla https://ravenna.consiglicloud.it/) il Consiglio comunale ha approvato la delibera “Riconoscimento della spesa ai sensi dell’articolo 194 del decreto legislativo n. 267/2000 derivante da sentenze esecutive” con 16 voti favorevoli (PD, PRI, AVS, M5S, Ama Ravenna) e 9 voti contrari (Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lista per Ravenna, Lista per Ravenna-Lega-Popolo della Famiglia, Viva Ravenna).
L’atto è stato illustrato dall’assessore agli Affari generali e istituzionali Eugenio Fusignani che ha spiegato trattarsi del riconoscimento di un debito fuori bilancio per l’annullamento di una sanzione per violazione del Codice della Strada e altri costi collegati. La spesa ammonta complessivamente a 1.009,37 euro. La sentenza del Tribunale di Ravenna che ha annullato la sanzione è stata impugnata dal Comune davanti alla Corte Suprema di Cassazione e il relativo giudizio risulta ancora pendente.
Sono intervenuti Alvaro Ancisi (Lista per Ravenna), Alberto Ancarani (Forza Italia), Patrizia Zaffagnini (Fratelli d’Italia), Livia Molducci (PD), Guido Fabbri (PD).
I gruppi di opposizione che sono intervenuti nel dibattito hanno motivato la propria contrarietà alla delibera ritenendo i ricorsi del Comune inutili e dispendiosi in considerazione degli attuali orientamenti della stessa Corte di Cassazione che, con diverse sentenze, ha respinto analoghi ricorsi degli enti locali poiché i velox installati in tutta Italia risultano privi di omologazione da parte del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, il quale dovrebbe attestarla attraverso specifici decreti ministeriali.
I gruppi di maggioranza invece ritengono che la giurisprudenza espressa dalla Corte di Cassazione non sia granitica (fino al 2024 l’orientamento era quello di accogliere i ricorsi degli enti locali) e motivano i ricorsi facendo riferimento a quanto espresso dall’Avvocatura dello Stato che, dal canto suo, invita gli enti a difendere il proprio operato in quanto gli autovelox installati vengono tarati all’inizio e controllati periodicamente mentre lo svilimento della loro funzione favorirebbe deficit di sicurezza.
Entrambi i gruppi hanno convenuto sulla necessità che il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti intervenga nella stesura del disciplinare tecnico di riferimento per l’omologazione, colmando la lacuna normativa.